La Vita
Benvenuto nacque a Imola probabilmente nel terzo decennio del Trecento da una famiglia di notai molto attiva in città.
Il padre, Compagno di Anchibene, esercitava la professione di notaio e di giudice imperiali auctoritate, ma fu anche insegnante, probabilmente per avviare i giovani alla professione di giurista.
È ragionevole ipotizzare che Benvenuto dovette formarsi anzitutto presso il padre notaio. Attivo nella vita pubblica cittadine, il 20 marzo 1365 venne inviato dalla Comunità imolese come ambasciatore ad Avignone per richiedere al papa Urbano V di intervenire contro lo strapotere degli Alidosi, signori della città. L’insuccesso della missione costrinse Benvenuto all’esilio da Imola.
Trasferitosi a Bologna, per un decennio esercitò con discreto successo la professione dell’auctorista, ovvero del docente commentatore di classici. Nel 1375, a seguito di aspri contrasti con altri colleghi, si trasferì a Ferrara dove proseguì l’insegnamento e, protetto da Niccolò II d’Este, realizzò le edizioni definitive delle proprie opere più importanti.
Benvenuto morì a Ferrara prima del 13 agosto 1388: compare infatti come già deceduto in un documento notarile di quella data.
Il fascino della figura di Benvenuto è dato dall’essere egli stato allievo di Petrarca ma al tempo stesso uomo di temperamento dantesco.
Le Opere
L’opera principale di Benvenuto è il Comentum sulla Commedia di Dante, ma non meno importanti sono i commenti a Lucano, a Valerio Massimo, alle Bucoliche di Virgilio e al Bucolicum carmen di Petrarca.
Sono molto rilevanti gli interessi storici del maestro, coltivati fin dalla gioventù: scrisse il Romuleon, vasto compendio della storia di Roma dalla fondazione a Diocleziano, e l’Augustalis Libellus, una serie di sintetiche biografie degli imperatori romani, da Giulio Cesare fino al contemporaneo Venceslao di Lussemburgo.